Il Governo italiano sta negoziando con la Commissione Europea la riprogrammazione di circa 3 miliardi di euro inizialmente destinati al programma Transizione 5.0. La decisione nasce dalla scarsa richiesta da parte delle imprese e dai vincoli stringenti imposti dall’UE, che potrebbero impedire l’utilizzo tempestivo delle risorse. Secondo il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, la riallocazione sarà finalizzata sempre al sostegno delle aziende e dell’innovazione tecnologica.
Le motivazioni della riprogrammazione
Nonostante un’accelerazione nell’attuazione del piano, la risposta da parte delle imprese è stata inferiore alle aspettative. A incidere su questo scenario sono due fattori principali:
- Bassa adesione da parte delle imprese, dovuta alla natura delle tecnologie green e ai requisiti di accesso al fondo;
- Vincoli normativi imposti dalla Commissione UE, che hanno reso complesso e limitato l’accesso ai finanziamenti.
Di conseguenza, il rischio è che le risorse non vengano utilizzate entro la scadenza prevista, rendendo necessaria una riallocazione strategica.
Le dichiarazioni del ministro Urso
Durante un evento a Milano, il ministro Urso ha ribadito la necessità di modificare la destinazione di una parte dei fondi:
“Pensiamo di rimodulare le risorse su altri strumenti e indicazioni, e siamo in contatto con la Commissione Europea per ottenere l’autorizzazione a questi spostamenti. Nelle prossime settimane saremo più chiari su dove verranno riallocati i fondi, che resteranno comunque a favore delle imprese e dell’innovazione tecnologica.”
Lo stato attuale del fondo Transizione 5.0
Attualmente, il programma dispone di 6,24 miliardi di euro, con scadenza a fine anno, diversamente dal PNRR. Tuttavia, i dati mostrano che fino ad oggi sono stati prenotati crediti d’imposta per soli 513 milioni di euro, equivalenti a poco più dell’8% del totale. Questo scarso utilizzo ha spinto il Governo a ripensare la distribuzione delle risorse disponibili.
Il ministro per il PNRR, Massimo Foti, aveva già anticipato il 7 marzo che l’intenzione dell’esecutivo è di dirottare circa la metà dei fondi su altre misure più efficaci, in grado di rispondere meglio alle esigenze del tessuto imprenditoriale.
L’intenzione del Governo è garantire che le risorse disponibili vengano utilizzate nel modo più efficace possibile per sostenere le imprese italiane. Nelle prossime settimane saranno definite con maggiore precisione le nuove destinazioni dei fondi, una volta completato il confronto con la Commissione Europea. L’obiettivo rimane quello di promuovere innovazione e sviluppo tecnologico, evitando che risorse preziose restino inutilizzate a causa di vincoli normativi o di scarsa adesione da parte del settore privato.3.