Startup innovative: nuovi criteri per ottenere agevolazioni

La legge 16 dicembre 2024, n. 193 introduce una revisione significativa delle norme sulle startup innovative, ridefinendo i requisiti per l’accesso alle agevolazioni fiscali e incentivando un ecosistema imprenditoriale più solido. Le principali novità riguardano l’obbligo di classificazione come PMI, nuove condizioni per rimanere iscritti alla sezione speciale del Registro delle Imprese e un ampliamento del ruolo degli incubatori certificati. Con queste misure, il numero di startup innovative potrebbe ridursi, ma l’obiettivo è concentrare i benefici su realtà con un reale potenziale di crescita e innovazione.

Startup innovative: solo PMI e nuove restrizioni

La nuova normativa prevede che solo le micro, piccole e medie imprese possano essere riconosciute come startup innovative, escludendo così società controllate da grandi gruppi. Inoltre, viene espressamente vietata l’attività prevalente di agenzia o consulenza, in modo da garantire che le startup si concentrino su progetti ad alto contenuto tecnologico e innovativo.

Parallelamente, la legge introduce parametri più rigidi per mantenere l’iscrizione alla sezione speciale del Registro delle Imprese, riducendo il periodo standard da cinque a tre anni. Tuttavia, è possibile ottenere un’estensione fino a cinque anni se si soddisfa almeno uno dei seguenti requisiti:

  • Aumento del 25% delle spese in ricerca e sviluppo;
  • Accordo di sperimentazione con un ente pubblico;
  • Crescita del 50% del fatturato o dell’occupazione tra il secondo e il terzo anno;
  • Riserva patrimoniale superiore a 50.000 euro tramite investimenti o aumento di capitale;
  • Ottenimento di un brevetto.

Per le startup in fase di scale-up, è possibile una proroga di due anni se si registra un incremento di capitale superiore a 1 milione di euro o una crescita del fatturato del 100% annuo.

Secondo la relazione che accompagna la legge, questi criteri più stringenti porteranno a una selezione più rigida, con un impatto diretto sul numero di startup che potranno usufruire delle agevolazioni. I dati mostrano che, tra il 2013 e il 2017, meno del 40% delle startup iscritte ha registrato una crescita sufficiente a soddisfare i nuovi parametri.

Periodo transitorio per l’adeguamento

Le startup già iscritte nella sezione speciale al momento dell’entrata in vigore della legge (18 dicembre 2024) avranno un periodo di transizione per conformarsi ai nuovi criteri:

  • Le startup iscritte da più di 18 mesi avranno 12 mesi dalla fine del terzo anno per adeguarsi;
  • Quelle iscritte da meno di 18 mesi dovranno farlo entro sei mesi.

Per chi non soddisfa i requisiti, resta la possibilità di trasferirsi nel registro delle PMI innovative, che prevede altre tipologie di agevolazioni.

Nuove funzioni per gli incubatori certificati

La legge ridefinisce anche il ruolo degli incubatori certificati, ampliando il loro raggio d’azione per includere attività di accelerazione, oltre alla classica incubazione. Tuttavia, questa nuova funzione prevede l’iscrizione in una sezione separata del Registro delle Imprese, escludendo gli incubatori dall’accesso alle agevolazioni fiscali riservate a quelli tradizionali.

Le nuove disposizioni mirano a rendere il settore delle startup innovative più strutturato, garantendo che le agevolazioni siano destinate a imprese realmente innovative e con concrete possibilità di crescita. L’applicazione di criteri più rigorosi e il rafforzamento del ruolo degli incubatori rappresentano passi importanti per migliorare la qualità e la sostenibilità dell’ecosistema imprenditoriale italiano.

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