Il Global Compact delle Nazioni Unite (UNGC) rappresenta oggi la più ampia iniziativa a livello mondiale per promuovere la sostenibilità nelle imprese, con oltre 20.000 aziende partecipanti in 160 paesi. In Italia più di 550 aziende hanno deciso di aderire, contribuendo così agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). Daniela Bernacchi, Executive Director di UN Global Compact Network Italia, afferma che questo crescente interesse per la sostenibilità deriva dalla nuova percezione di questo metodo di gestione, che inizia a rappresentare per le imprese un vero e proprio investimento strategico, generando valore economico e sociale.
Sostenibilità come opportunità di crescita
Oggi, la sostenibilità viene vista dalle imprese come una leva strategica per il successo a lungo termine. Bernacchi sottolinea che integrare la sostenibilità nella gestione aziendale offre vantaggi tangibili: una reputazione più forte, una filiera più solida e un ambiente di lavoro che motiva i dipendenti, favorendo un miglior rendimento. Tuttavia, per ottenere questi benefici, le aziende devono adottare un approccio di “governance trasformativa,” che prevede l’integrazione dei valori di sostenibilità in ogni aspetto della strategia aziendale facendo leva su competenze specializzate.
Governance trasformativa e impatto positivo
La “Governance Trasformativa” è un modello avanzato di gestione aziendale promosso dall’UN Global Compact, che consente di incorporare i principi della sostenibilità nei piani a lungo termine. Questo approccio non solo ottimizza i processi interni, ma coinvolge anche una vasta rete di stakeholder esterni, dai fornitori alle Comunità locali. Collaborando con il terzo settore e le istituzioni, le imprese possono ampliare il proprio impatto, contribuendo all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e rafforzando il legame con il territorio in cui operano.
L’adesione al Global Compact e i suoi benefici
Nel 2023 oltre 110 imprese italiane hanno aderito al Global Compact, un trend che continua a crescere nel 2024. Questo coinvolgimento dimostra come la sostenibilità sia ormai una priorità, sia per le grandi aziende, sia per le piccole e medie imprese, dimostrando una crescita sostenibile in settori chiave dell’economia italiana, dall’energia alla moda fino alla grande distribuzione.
La spinta della normativa europea
Le nuove normative europee, come la CSDDD e la CSRD, stimolano il settore privato a incrementare la trasparenza e l’impegno nella sostenibilità lungo tutta la filiera. Un recente studio del Global Compact su dieci paesi europei evidenzia che il 69% delle aziende comprende gli SDGs e il 59% li integra nelle proprie strategie aziendali. Tuttavia, emerge la necessità di un monitoraggio più sistematico in quanto solo un terzo delle imprese stabilisce obiettivi misurabili. Questo margine di miglioramento indica che molte aziende devono ancora compiere passi importanti verso una gestione della sostenibilità più rigorosa, ma che indubbiamente è in corso una trasformazione della cultura aziendale, orientata al futuro e a contribuire concretamente all’Agenda 2030.