La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) sta rivoluzionando il modo in cui le aziende europee devono rendicontare le loro attività di sostenibilità. Questa direttiva non solo riguarda le grandi imprese, ma avrà un impatto significativo anche sulle piccole e medie imprese (PMI).
L’importanza della CSRD per le PMI
La CSRD, entrata in vigore nel gennaio 2023, richiede a oltre 42.500 aziende di rendicontare dettagliatamente le loro performance di sostenibilità. Dal 2025 tutte le grandi imprese saranno infatti obbligate a fornire informazioni sulla loro catena del valore, coinvolgendo direttamente le PMI che ne fanno parte e che dovranno inevitabilmente adeguarsi a queste nuove normative per qualificarsi come fornitori affidabili.
Il Ruolo degli Standard ESRS
Gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) sono stati sviluppati per aiutare le aziende a conformarsi alla CSRD. Questi standard richiedono alle imprese di divulgare informazioni su vari aspetti, tra cui il modello di business, le politiche aziendali, i rischi e gli indicatori chiave di prestazione.
Sfide e Opportunità per le PMI
Sebbene le PMI non quotate non siano formalmente obbligate a conformarsi alla CSRD, saranno comunque coinvolte indirettamente. Le grandi imprese chiederanno informazioni dettagliate sulla sostenibilità ai loro fornitori PMI, rendendo essenziale per queste ultime adattarsi alle nuove esigenze. La CSRD prevede un processo graduale di adesione, concedendo così alle PMI un periodo transitorio di tre anni per l’adeguamento.
Adeguarsi alla CSRD rappresenta per le PMI non solo una questione di conformità normativa, ma un’opportunità per migliorare la propria competitività e sostenibilità. Diventare fornitori qualificati per le grandi imprese non solo aprirà nuove opportunità di mercato, ma contribuirà anche a costruire un futuro più sostenibile e responsabile per tutte le parti coinvolte.
