Il 2024 rappresenta un punto di svolta per la transizione energetica, grazie al recente decreto del ministro dell’Ambiente. Questo decreto stabilisce incentivi chiave per sostenere l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, con un budget di 2,2 miliardi di euro provenienti dal Pnrr.
Agevolazioni e Benefici per le Comunità Energetiche
Le Comunità Energetiche Rinnovabili (Cer) possono beneficiare di due tipi di incentivi: una tariffa incentivante e un contributo in conto capitale. La tariffa si basa su criteri che includono le dimensioni dell’impianto e il prezzo di mercato dell’energia, con una durata massima di 20 anni. Per accedere a questa tariffa, si deve considerare la potenza massima e la connessione alla rete di distribuzione. Inoltre, è fondamentale fornire una chiara informativa ai consumatori sui vantaggi di questa tariffa.
Contributi a Fondo Perduto per Sviluppare le Cer
Un ulteriore contributo a fondo perduto è destinato ai Comuni più piccoli, coprendo fino al 40% dei costi per la realizzazione di impianti rinnovabili, anche con sistemi di accumulo di energia. Questo incentivo è applicabile fino al 30 giugno 2026 per la realizzazione di almeno 2 GW di potenza.
Forma Giuridica Libera e Qualifica di Ets
Le Comunità energetiche hanno la libertà di scegliere la propria forma giuridica, che può essere un’associazione o una fondazione, e hanno l’opportunità di ottenere la qualifica di Ets. Questa riconoscibilità è confermata dal Codice del Terzo settore e dal Codice dell’impresa sociale, che includono la produzione e condivisione di energia rinnovabile tra le attività di interesse generale.
L’iniziativa delle Comunità Energetiche Rinnovabili rappresenta un passo importante nella promozione della transizione energetica in Italia. Con incentivi ben strutturati e un chiaro riconoscimento normativo, queste comunità possono ora giocare un ruolo chiave nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità energetica.