Il 3 luglio 2024 è stato pubblicato il Report della Commissione Europea sull’attuazione della Direttiva UE 2019/1937 in tema di Whistleblowing. Il documento analizza come gli Stati Membri abbiano recepito la Direttiva, evidenziandone le aree di conformità e le criticità, nonché le principali novità e le implicazioni per le aziende.
Contesto Normativo sul Whistleblowing
A partire dalla Legge 179/2017 e fino al recente D.Lgs. 24/2023, la normativa italiana sul Whistleblowing ha introdotto un sistema di gestione che garantisca la protezione dei segnalanti di illeciti, sia nel settore pubblico che privato. Questo quadro normativo impone obblighi specifici alle aziende per assicurare la riservatezza e la protezione dei whistleblower.
Principali Novità della Direttiva e del Report
La Direttiva UE 2019/1937 estende la protezione dei whistleblower, includendo non solo violazioni del diritto dell’Unione Europea, ma anche norme nazionali e regolamenti aziendali, quali anche il Codice Etico interno. Il Report della Commissione Europea sottolinea altresì l’importanza di canali di segnalazione accessibili e vicini ai potenziali segnalanti, contrastando l’istituzione di canali esclusivi a livello di gruppo.
Obblighi per le Aziende
Le aziende devono adottare procedure di segnalazione conformi, nominare un responsabile delle segnalazioni dotato di autonomia e competenze specifiche, e garantire che le segnalazioni siano gestite nel rispetto della riservatezza e senza ritorsioni per i segnalanti. Gli adempimenti variano a seconda delle dimensioni aziendali e del settore di attività.
Il Report della Commissione Europea evidenzia la necessità di una piena conformità alla Direttiva sul Whistleblowing per garantire la tutela dei segnalanti e la trasparenza aziendale. Le aziende devono adeguarsi prontamente alle disposizioni normative per evitare sanzioni e per promuovere un ambiente di lavoro etico e trasparente.
