Il settore turistico si prepara a un nuovo impulso grazie al Ddl di Bilancio 2025, che all’articolo 79 destina 110 milioni di euro per promuovere investimenti in linea con i principi ESG (Environmental, Social, Governance). Questa misura mira a sostenere un turismo più sostenibile, competitivo e innovativo, con particolare attenzione alla digitalizzazione, alla destagionalizzazione dei flussi turistici e al rispetto dei criteri di sostenibilità.
I punti chiave del provvedimento
Il fondo stanziato, da assegnare tramite un decreto regolamentare del Ministero del Turismo in collaborazione con il MEF, si pone l’obiettivo di finanziare progetti privati e interventi complementari. I dettagli principali includono:
- Termini per il decreto attuativo: da emanare entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, quindi entro il 2 marzo 2025.
- Finalità principali: sostenere la crescita dell’offerta turistica nazionale, incentivando progetti mirati alla destagionalizzazione, alla digitalizzazione e alla sostenibilità.
- Rinvio ai criteri definitivi: il decreto definirà categorie di imprese, attività agevolabili, spese ammissibili, valore minimo degli investimenti e le modalità di accesso ai fondi.
Il regolamento disciplinerà inoltre il tipo di agevolazioni finanziarie, con un limite massimo imposto dalle normative europee, e individuerà i criteri per valutare le richieste di contributo.
Ruolo del Ministero del Turismo e delle Regioni
Il Ministero del Turismo avrà il compito di:
- Comunicare le modalità di accesso alle agevolazioni.
- Coordinare le attività con regioni ed enti locali, anche per il possibile utilizzo di risorse aggiuntive.
- Promuovere interventi pubblici complementari per potenziare l’efficacia degli investimenti privati.
Le regioni potranno contribuire con risorse proprie e collaborare alla pianificazione e realizzazione di opere infrastrutturali pubbliche complementari, semplificando i processi e accelerando i programmi d’investimento.
Incertezze da risolvere
Ad oggi, molte questioni operative restano irrisolte. Non sono ancora definiti:
- Le imprese beneficiarie delle agevolazioni.
- Le attività, le iniziative e le spese ammissibili.
- Gli importi specifici degli investimenti agevolabili.
La Relazione tecnica del provvedimento aggiunge solo un’indicazione parziale: una quota fino a 60 milioni di euro del fondo totale sarà erogata come contributo a fondo perduto. Tuttavia, mancano dettagli più concreti per consentire alle imprese di pianificare e prepararsi.