Le attese modifiche al piano Transizione 5.0 non saranno incluse nella conversione del decreto fiscale. La riformulazione dell’emendamento Gelmetti ha escluso i riferimenti a questo piano, rinviando tutte le novità alla legge di bilancio. L’obiettivo è creare un pacchetto completo di interventi per rendere il piano più efficace e attrattivo.
Le modifiche rinviate
Il piano Transizione 5.0, pensato per rilanciare l’innovazione e l’efficienza energetica, subisce un ulteriore ritardo. L’emendamento Gelmetti, inizialmente volto a modificare scaglioni, aliquote e maggiorazioni, è stato riscritto per aggiornare invece il piano Transizione 4.0, lasciando da parte le revisioni previste per il nuovo schema 5.0 rinviando tutto alla legge di bilancio. Secondo fonti ministeriali, il rinvio consentirà di integrare le modifiche già pianificate con ulteriori aggiustamenti, armonizzando il tutto con i requisiti della Commissione Europea e della Ragioneria dello Stato.
Gli interventi previsti in legge di bilancio
Le modifiche al piano Transizione 5.0 che dovrebbero essere inserite in un unico emendamento alla legge di bilancio includono:
- Riduzione da tre a due scaglioni di investimento: fino a 10 milioni e da 10 a 50 milioni.
- Incremento delle aliquote in base al livello di efficientamento: fino al 60% per investimenti sotto i 10 milioni e fino al 25% per quelli sopra i 10 milioni.
- Maggiorazioni per i pannelli fotovoltaici, con incrementi che vanno dal 30% al 50%.
- Estensione della cumulabilità con il credito d’imposta ZES.
Ulteriori novità attese sono:
- Proroga della scadenza al 30 aprile 2026.
- Semplificazione del calcolo dei risparmi energetici per macchinari obsoleti.
- Rimozione del limite di cumulabilità con sole misure finanziate da fondi nazionali.
L’impatto sui tempi di approvazione
La scelta di spostare le modifiche alla legge di bilancio comporterà un lieve ritardo nell’entrata in vigore delle nuove norme, prevista comunque per gennaio 2025 con possibilità di retroattività. L’obiettivo del governo è presentare un pacchetto unico e completo, in grado di offrire maggiore chiarezza e attrattività agli investitori.
Copertura aggiuntiva per Transizione 4.0
Un altro effetto della riformulazione dell’emendamento è il rifinanziamento del piano Transizione 4.0. Per far fronte all’extra-utilizzo del credito d’imposta registrato nel 2024, sono stati stanziati ulteriori 4,7 miliardi di euro. Questi fondi garantiranno la continuità del supporto alle imprese già impegnate nel percorso di transizione tecnologica.
Il rinvio delle modifiche al piano Transizione 5.0 offre al governo l’opportunità di rafforzare il progetto integrandolo in un’unica strategia nella legge di bilancio. Nonostante il ritardo, le nuove misure puntano a semplificare e potenziare il piano, assicurando maggiore efficienza e competitività per le imprese italiane.