Il secondo stress-test della Banca Centrale Europea rivela che le banche premiano le imprese che adottano piani concreti di decarbonizzazione. Le politiche di credito delle banche si differenziano sempre più in base all’impegno delle aziende verso la riduzione delle emissioni e la sostenibilità ambientale.
Il ruolo delle banche nella sostenibilità aziendale:
La transizione energetica e la creazione di un modello produttivo sostenibile richiedono investimenti significativi. Le banche stanno giocando un ruolo determinante nell’accompagnare questa trasformazione, offrendo condizioni di credito più vantaggiose alle aziende con progetti credibili di sostenibilità. In particolare, le banche valutano con attenzione i percorsi di decarbonizzazione delle imprese, premiando quelle che dimostrano impegno concreto e risultati misurabili.
Rischio climatico e politiche di prestito:
Lo studio “Climate risk, bank lending and monetary policy” condotto nel primo semestre 2024 dalla BCE, evidenzia che le imprese che non adottano strategie credibili per ridurre le emissioni o che ignorano il rischio climatico sono penalizzate da tassi di interesse più elevati. Oltre al tradizionale rischio di credito, le banche ora considerano anche l’esposizione delle aziende al rischio climatico, aggiungendo oneri finanziari per quelle con una maggiore intensità di emissioni di CO2. Di conseguenza, le imprese impegnate nel perseguimento di obiettivi net zero sono percepite come partner finanziari più affidabili.
Influenza delle politiche monetarie sul rischio climatico:
Le politiche monetarie della BCE influiscono direttamente sulla gestione del rischio climatico da parte delle banche. In periodi di rialzo dei tassi di interesse, le banche tendono a essere più rigide nella valutazione delle imprese con alti livelli di emissioni, mentre durante fasi di allentamento monetario mostrano maggiore flessibilità. Questo comportamento sottolinea l’importanza della trasmissione del rischio climatico nelle politiche di credito.
Banche “green” e sostenibilità:
Alcune banche, definite “green”, hanno abbracciato la sostenibilità come parte integrante delle loro strategie. Questi istituti applicano condizioni di prestito più vantaggiose alle aziende che perseguono piani credibili di riduzione delle emissioni, e allo stesso tempo sono molto più rigorosi nel valutare i risultati dei piani di sostenibilità. Queste banche premiano le imprese che dimostrano impegno concreto, non solo nel ridurre le emissioni, ma anche nel migliorare la loro competitività a lungo termine.
Fattori ESG e merito creditizio:
Oltre al rischio climatico, le banche considerano anche i fattori ESG (ambientali, sociali e di governance) nella valutazione del merito creditizio. Le aziende con buoni punteggi ESG beneficiano di tassi di interesse più bassi e maggiori volumi di credito, soprattutto in settori ad alto impatto ambientale come l’energia. Nel caso di settori come l’alta tecnologia o i servizi, le componenti sociali e di governance assumono maggiore rilevanza nella valutazione del credito.
Lo studio della BCE mette in luce come il rischio climatico stia diventando un fattore chiave nelle politiche di prestito. Le banche stanno adattando le loro strategie per premiare le imprese che si impegnano nella sostenibilità, ma il processo non è ancora uniforme. Per accelerare la transizione verso un’economia a basse emissioni, sarà fondamentale che sempre più istituti finanziari adottino un approccio coerente nella valutazione dei rischi climatici e dei fattori ESG.