CSRD: Approvata la Direttiva Europea con Decreto di Recepimento del Consiglio dei Ministri

Il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato il decreto legislativo che recepisce la direttiva UE 2022/2464, nota come Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). Questo passo normativo segna un cambiamento rilevante nel panorama legislativo italiano, adeguando le normative nazionali in materia di rendicontazione della sostenibilità aziendale e introducendo nuovi obblighi per le imprese.

1. Nuove Norme sulla Rendicontazione di Sostenibilità: Il decreto legislativo introduce ufficialmente l’obbligo di adozione della CSRD, sostituendo la precedente Dichiarazione Non Finanziaria (DNF) con un sistema di rendicontazione che copre una gamma più ampia di indicatori di sostenibilità. Questa normativa mira a rafforzare la trasparenza e la responsabilità delle aziende nei confronti degli stakeholder, fornendo un quadro più completo dell’impatto delle loro attività su ambiente, società e governance (ESG).

2. Impatto sulle Piccole e Medie Imprese: Una delle principali novità della CSRD è l’estensione degli obblighi di rendicontazione anche alle piccole e medie imprese (PMI). Le nuove regole richiedono alle PMI di fornire informazioni dettagliate sugli impatti ambientali e sociali delle loro operazioni, nonché su come questi fattori possano influenzare la performance economica e la resilienza dell’impresa. L’introduzione del concetto di “doppia materialità” implica che le aziende devono considerare sia l’impatto dell’azienda sui fattori esterni sia come questi fattori influenzano l’azienda stessa.

3. Vantaggi per il Settore Finanziario e la Trasparenza di Mercato: L’introduzione della CSRD non solo migliora la qualità della rendicontazione di sostenibilità, ma ha anche implicazioni positive per il settore finanziario. La maggiore trasparenza e comparabilità delle informazioni aziendali aiuta a contrastare fenomeni come il greenwashing e il greenhushing, permettendo agli investitori di prendere decisioni più informate. Questo cambiamento normativo incoraggia una maggiore integrità nei report di impatto, migliorando la fiducia nel mercato finanziario.

4. Scadenze e Fasi di Implementazione della CSRD: La CSRD sarà implementata in modo graduale, con diverse scadenze previste per le varie categorie di imprese:

  • Dal 1° gennaio 2024, l’obbligo di rendicontazione si applica alle grandi imprese già soggette alla DNF, incluse le organizzazioni madri di grandi gruppi con più di 500 dipendenti.
  • Dal 1° gennaio 2025, l’obbligo viene esteso alle grandi imprese e alle società madri di gruppi che soddisfano almeno due dei seguenti criteri: oltre 250 dipendenti, fatturato di almeno 50 milioni di euro, totale dell’attivo patrimoniale di almeno 25 milioni di euro.
  • Dal 1° gennaio 2026, l’obbligo interesserà anche le PMI quotate, gli enti creditizi di minori dimensioni, e le imprese di assicurazione.
  • Dal 1° gennaio 2028, l’obbligo di rendicontazione sarà applicato alle filiali di grandi organizzazioni internazionali operanti in Europa, che superano i 150 milioni di euro di ricavi netti nei mercati dell’UE.

L’approvazione del decreto di recepimento della CSRD rappresenta un passo fondamentale per l’Italia nella promozione della sostenibilità e della responsabilità aziendale. Le nuove norme non solo richiedono maggiore trasparenza, ma offrono anche un’opportunità alle imprese di migliorare la loro reputazione e competitività a livello globale. Adattarsi a queste nuove regole sarà essenziale per le aziende che intendono rimanere all’avanguardia in un mercato sempre più orientato verso la sostenibilità.ostenibilità

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