Credito PMI: calano le garanzie, si torna alla normalità

Dopo anni di misure straordinarie legate alla pandemia e alle crisi internazionali, il sistema delle garanzie statali sui prestiti alle PMI sta gradualmente rientrando nei parametri ordinari. Il report annuale del Fondo di Garanzia, gestito da Mediocredito Centrale per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), fotografa questa transizione: nel 2024, le richieste di finanziamento hanno raggiunto 42,5 miliardi di euro, segnando un calo del 7,7% rispetto all’anno precedente, mentre l’importo garantito è sceso del 13,8%, fermandosi a 29,9 miliardi.

La riduzione delle garanzie riflette il graduale abbandono delle misure emergenziali adottate durante il periodo Covid. Nel 2024, la copertura per i finanziamenti è stata rimodulata al ribasso, con percentuali più contenute a seconda del rischio dell’impresa:

  • Per le aziende a basso rischio la garanzia è passata dal 60% al 55%.
  • Per quelle a rischio medio-alto, è scesa dall’80% al 60%.

Questa revisione è stata prorogata anche per il 2025, con una ulteriore riduzione della copertura fino al 50% per le operazioni di liquidità. L’obiettivo è rendere le imprese meno dipendenti dal supporto statale e alleggerire il peso delle garanzie sui conti pubblici.

I numeri confermano questa tendenza: nel 2024, sono state presentate 231.318 domande, di cui 228.909 accolte, con un calo del 3% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, il numero di imprese che hanno ottenuto una garanzia è leggermente aumentato, raggiungendo quota 153.854 (+1,2%), grazie alla possibilità per le aziende di richiedere più operazioni.

A livello settoriale, emergono alcune tendenze interessanti:

  • L’industria perde terreno, con una riduzione del 9,3% delle domande e una quota sul totale che scende dal 42,1% al 39,3%.
  • Crescono commercio e servizi, rispettivamente al 40,9% e 15,9% delle richieste totali.

Geograficamente, il Nord Italia resta l’area con il maggior numero di domande accolte (48% del totale), mentre in termini di dimensione aziendale le microimprese rappresentano oltre il 57%, seguite dalle piccole (32,5%) e dalle medie (9,9%).

Alcune misure adottate nel 2024 hanno generato impatti significativi:

  • Boom delle operazioni a rischio tripartito, con un aumento del 288% nei finanziamenti accolti.
  • Crescita delle richieste di importo ridotto (+220%) e del microcredito (+4,8%).
  • Più operazioni con controgaranzia dei confidi (+1,1%), grazie all’innalzamento del tetto finanziabile da 35.000 a 80.000 euro.

Oltre alla riduzione delle garanzie, il 2025 porterà una novità di rilievo: un meccanismo di penalizzazione per le banche che fanno ampio ricorso alle garanzie pubbliche. Inizialmente, il Ministero dell’Economia aveva previsto l’introduzione di contributi obbligatori per gli istituti di credito, ma la versione finale della norma rimanda tutto a un decreto attuativo MIMIT-MEF, che dovrà essere emanato entro il 30 giugno 2025.

Questa misura potrebbe modificare l’accesso al credito per le imprese, rendendo i prestiti meno convenienti per le banche e riducendo l’uso delle garanzie statali. Le PMI dovranno quindi prestare particolare attenzione all’evoluzione della normativa per valutare con maggiore consapevolezza le opportunità di finanziamento disponibili.

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