Non è uno slogan, né una moda o un pensiero new age transitorio.
L’urgenza di adesione ad un nuovo approccio culturale nell’utilizzo responsabile delle risorse energetiche è una necessità non più rinviabile. Non ha dubbi il Prof. Parisi, premio Nobel per la fisica nel 2021, che alla luce degli ultimi eventi climatici nazionali riporta fortemente l’attenzione di ciascun membro della nostra Comunità verso un piano mondiale di riduzione massiva della CO2, prima responsabile della crescita della temperatura della Terra.
Proviamo a capire. Secondo quanto esposto nel Green Deal Europeo presentato a Dicembre 2019 dalla Comunità Europea, obiettivo primario per il contenimento del riscaldamento globale entro la soglia del 1,5° è raggiungere zero emissioni nette di gas serra entro il 2050. Sono infatti le emissioni di CO2 causa delle condizioni climatiche estreme che ormai con grande frequenza registriamo in ogni parte della Terra: dalla siccità alle piogge intense, da ondate di caldo e frane ad alluvioni, tutti eventi figli del repentino innalzamento delle temperature degli ultimi 40 anni, mai così rapido.
Sentiamo parlare di Scope 1, 2 e 3, ma in cosa consistono questi indicatori?
Con il termine “scope” si intende generalmente l’insieme dei processi e delle risorse necessarie per completare un progetto ad obiettivo. In questo caso, gli obiettivi sono finalizzati al controllo e riduzione progressivi di Scope 1, ovvero le c.d. emissioni dirette di processo, rilasciate durante i processi industriali e la produzione in loco; di Scope 2 ovvero le c.d. emissioni indirette, derivanti dall’energia acquistata o acquisita fuori sede e consumata; di Scope 3, le c.d. emissioni indirette della catena del valore di un’azienda, sicuramente la parte più consistente delle emissioni di gas serra rilasciate.
Come contribuire alla neutralità carbonica. Centrali elettriche ed industrie, ma anche settori come l’edilizia, il settore alimentare, l’agricoltura e la gestione dei rifiuti, la logistica ed i trasporti, ogni comparto del nostro sistema economico è chiamato a contribuire al raggiungimento del Green Deal Europeo, a partire dall’efficientamento energetico, per il quale l’Unione Europea ha richiesto un miglioramento del 32,5% entro il 2030.
Quale il ruolo delle imprese? Adottare una strategia di business coerente con i principi di economia sostenibile e circolare, da estendere all’intera catena di valore. Questo il valore aggiunto dell’approccio ESG, un modello di Qualità Globale che permea le imprese, conducendole responsabilmente verso un processo resiliente di conservazione della biodiversità.
E’ il futuro che lo chiede.